Oggi vado in controtendenza: fuori è primavera ma io ho voglia di sperimentare un caffè…che sa di inverno.
Mentre gusto il pranzo domenicale (e tradizionale), penso agli aromi che nel mio immaginario sensoriale appartengono a quella stagione (possiamo dire sia passata o tornerà presto? Boh!intanto salutiamolo così).
L’inverno profuma di cannella, chiodi di garofano e arancia. Sa di crema pasticcera e biscotti al cioccolato.
E il caffè è perfetto con tutti questi aromi. Onde evitare però di “mettere troppa carne al fuoco”, decido di lasciar fuori crema e cioccolato.
Pranzo terminato.
Preparo la miscela direttamente dalla moka: uno strato di caffè, metàdellametà di un cucchiaino di cannella, altro caffè e un chiodo di garofano. Chiudo,accendo e attendo.
Che brivido, l’attesa! L’aria si riempie di cannella, ma nessuno lo sa: nessuno dei miei commensali immagina che tra poco berrà via in un caffè la stagione fredda.
Adesso mi arriva al naso anche il chiodo di garofano…leggero, quasi impercettibile, fuso e insieme distinto dall’amica cannella.
Giro, verso nella mia tazzina (gli altri preferiscono il vetro: profani! ed io che continuo a sedermi a tavola con loro…sono troooooppo tollerante) e ne rubo gli aromi.
Se ne accorgeranno? Li osservo. Come fanno a non sentire l’ inverno?
Forse si lasciano confondere dai raggi di sole che filtrano dalla finestra. Ecco…solo uno di loro mi chiede confuso: “ma che c’è in questo caffè?”. S’ illumina quando glielo rivelo e aggiunge che un po’ meno cannella avrebbe giovato alla miscela, addolcendo il retrogusto amaro della cannella quasi tostata. Ci penso su: ognuno ha il suo inverno e senza quel retrogusto il mio non avrebbe avuto in sé l’ odore acre del fumo dei camini.
Mentre gusto il pranzo domenicale (e tradizionale), penso agli aromi che nel mio immaginario sensoriale appartengono a quella stagione (possiamo dire sia passata o tornerà presto? Boh!intanto salutiamolo così).
L’inverno profuma di cannella, chiodi di garofano e arancia. Sa di crema pasticcera e biscotti al cioccolato.
E il caffè è perfetto con tutti questi aromi. Onde evitare però di “mettere troppa carne al fuoco”, decido di lasciar fuori crema e cioccolato.
Pranzo terminato.
Preparo la miscela direttamente dalla moka: uno strato di caffè, metàdellametà di un cucchiaino di cannella, altro caffè e un chiodo di garofano. Chiudo,accendo e attendo.
Che brivido, l’attesa! L’aria si riempie di cannella, ma nessuno lo sa: nessuno dei miei commensali immagina che tra poco berrà via in un caffè la stagione fredda.
Adesso mi arriva al naso anche il chiodo di garofano…leggero, quasi impercettibile, fuso e insieme distinto dall’amica cannella.
Giro, verso nella mia tazzina (gli altri preferiscono il vetro: profani! ed io che continuo a sedermi a tavola con loro…sono troooooppo tollerante) e ne rubo gli aromi.
Se ne accorgeranno? Li osservo. Come fanno a non sentire l’ inverno?
Forse si lasciano confondere dai raggi di sole che filtrano dalla finestra. Ecco…solo uno di loro mi chiede confuso: “ma che c’è in questo caffè?”. S’ illumina quando glielo rivelo e aggiunge che un po’ meno cannella avrebbe giovato alla miscela, addolcendo il retrogusto amaro della cannella quasi tostata. Ci penso su: ognuno ha il suo inverno e senza quel retrogusto il mio non avrebbe avuto in sé l’ odore acre del fumo dei camini.
2 commenti:
Ciao Claudia!!!!
che bello reincontrarti qua!
un bacione!
Posta un commento