giovedì 12 giugno 2008

A casa di Bea: "Presto! fate l'alcool test al suo frigo!"


Nottata casa di Bea. La tanto amata omonima dantesca, vive in una carinissima casetta romana affacciata su uno storico "rudere" che ti fa dimenticare di essere in una città caotica piena di palazzi alti e gente matta che li abita.
Quando sono da lei e magari esco a fumare in balcone, il rumore che sento è quello dei gabbiani e non è per via del poco tabacco che metto nelle sigarette (visto che fumo solo quello!)...i gabbiani volano davvero sopra il suo tetto e di notte, quando la strada sottostante non è molto trafficata, puoi anche far finta che più giù ci sia il mare.
Bea è davvero una persona sui generis: cioè lei è come è. Così tanto Bea che non potrebbe essere qualcun altro, dire o fare qualcosaltro che non le appartenga.
Ha l'anima un pò dark, ma fuori spesso assomiglia ad un manga.
Dopo averla informata di aver scattato la foto al suo frigo, mi urla dall'altra stanza: "Puoi scrivere che lavoro tanto e non ho tempo di fare la spesa?"
avrei voluto dirle che nonostante si lamenti del frigo vuoto, siamo riuscite comunque a cucinare un ottimo piatto di pasta integrale con pomodori pachino e ben due caffè che, per essere casa di una che non ne beve, rappresentano praticamente il manifesto dell'ospitalità.

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