mercoledì 27 luglio 2016

Cuore di-strutto



Ti amo perché ho il cuore di-strutto.

Lo hai lasciato troppo solo, sulla piastra dei tuoi pensieri.
Hai dimenticato il sale, credendo ne avesse già.
Ci hai messo del pepe perché desideravi stagionasse.
Lo hai massaggiato per bene, dandogli l'illusione di volertene curare davvero.

Come si fa con un pezzo di carne.
"Perché è quello che è, no?". Mi hai detto guardandomi dritto negli occhi di lince.

Lo hai trattenuto premendoci sopra le dita, col fare esperto di chi di cuori ne ha maneggiati parecchi.

Lo hai osservato per qualche minuto che a me è sembrato eterno.

"È il mio cuore che tieni in mano, cazzo!". Avrei voluto gridarti.

E invece sono stata in silenzio anche quando hai afferrato il coltello.