giovedì 25 settembre 2008

L'AMAta AMAtriciana

Roma per me vuol dire amatriciana, qualcosa che devo cucinare ogni tanto: la mia dose di tossica romana. Rivisito di proposito la versione ufficiale, visto che il fatto che un piatto tanto rappresentativo della Città sia originario di una località limitrofa, ti fa capire subito quanto sia “furba” .
Roma è una donna un po’ vecchia, a cui l’età non ha tolto la vanità di un rossetto rosso e di un collo di pelliccia, utile non a ripararsi da un freddo che non le appartiene, ma a rendere più bello ciò che è già bello per natura.
Piena di contraddizioni, di aperture e profonde chiusure, di strade larghe e lunghe che ti sembra percorrendole, tu possa arrivare dovunque perché sei al centro.
Erroneamente Lei ti fa credere di essere al centro di un mondo che è là, in ogni angolo.
A Piazza Vittorio lo trovi nelle spezie che popolano il mercato, negli ortaggi che vengono da un posto lontano e che puoi assaporare semplicemente acquistando un biglietto da un euro.
Una parte del mondo la scopri nella Moschea, un’altra nel quartiere ebraico: luoghi in cui la gente prega un Dio solo in apparenza diverso dal tuo.
Roma è piena di violenza e di amore. E’ ricca, ma stracolma di poveri. Piena di sole, ma anche di giornate interminabili di pioggia.
E’ una madre generosa che accoglie tutti i suoi figli, ma che spesso non sa come crescerli.
Roma è il rosso di un sugo semplice come i romani, la goliardia del guanciale fritto, il divertimento del pecorino, il ticchettio di un vino sfumato, il calore di una mezza manica di un tramonto di settembre.

Dose per 1
100 gr di mezze maniche
8 pomodori piccadilly
2 foglie di basilico
20 gr di pecorino in scaglie e 30 gr di pecorino grattugiato
Mezzo bicchiere di vino bianco
100 gr di guanciale
2 cucchiai di olio d’oliva
Sale grosso e fino

Soffriggete in una padella il guanciale tagliato a listarelle non troppo sottili per circa 5 minuti. Sfumate con il vino. Intanto mettete sul fuoco la pentola per la pasta.
Togliete dalla padella il guanciale e lasciatelo scolare dall’olio in eccesso: questa operazione serve ad evitare che l’acqua dei pomodori renda molle il croccante guanciale.
Nella stessa padella, unite i pomodori interi e coprite con un coperchio. Lasciate aprire i pomodori e cuoceteli per circa 10 minuti.
Non salate il sugo, tenendo a mente che dovrete aggiungere il guanciale che è già piuttosto saporito.
Non lasciate che il sugo si asciughi troppo. Aggiungete il guanciale e il pecorino grattugiato.
Versate la pasta nella padella e amalgamate sul fuoco.
Come decorazione del piatto e perché è davvero godurioso, aggiungete le scaglie che conferiranno il giusto grado di sapidità e croccantezza.



2 commenti:

paola ha detto...

ciao, vieni sul mio blog, ho un invito da farti. Paola

chiccodicaffè ha detto...

verrei anche sul tuo blog, ma se neghi l'accesso...mi pare un pò improbabile,no????